Eredità ed immobili diventano sempre più problematici per le famiglie italiane e vediamo come una casa in eredità sia una fonte di problemi ai quali ben pochi sono preparati.
Quando una casa va divisa tra più fratelli alla morte del genitore, le cose non sono mai semplici. Purtroppo la legge non ha nessun riguardo nei confronti del forte dolore che si sta provando, del senso di smarrimento e di confusione, ma sembra voler caricare proprio questo momento così drammatico di un’infinità di incombenze spesso davvero pesanti.

Come vedremo i fastidi burocratici non arrivano da soli. I primi problemi riguardano la divisione e la comproprietà. Infatti la casa non viene suddivisa fisicamente tra i figli ma ognuno eredita semplicemente una quota astratta. Questo può sembrare qualcosa di piuttosto semplice eppure porta con sé il fatto che nessuno ha diritto esclusivo. Le decisioni vanno prese con un consenso unanime e anche un solo erede che non sia d’accordo paralizza tutto.
Gestire insieme è più difficile del previsto
Spesso le case ereditate finiscono in una situazione di stallo perché un coerede occupa la casa senza pagare un affitto e blocca anche la possibilità di vendere. Anche se nessuno occupa materialmente l’immobile, è difficile che ci sia un pieno accordo su affitto o vendita e questo vuol dire che l’immobile diventa di colpo passivo. IMU, tasse e lavori vari si dovranno comunque pagare ma non se ne ricava nulla. Molto spesso nessuno vuole cedere e si è costretti a soluzioni giudiziali che sono estremamente costose.

Infatti qualsiasi erede ha diritto di chiedere al tribunale la divisione giudiziale. In questo caso il giudice ordinerà la divisione in natura se l’immobile è divisibile, ma questo è piuttosto raro. La via più usuale è che si ordini la vendita all’asta con divisione del ricavato.
Il tribunale è una soluzione molto costosa
Se un erede è assolutamente determinato a mantenere la proprietà può chiedere l’assegnazione esclusiva pagando agli altri il corrispettivo delle loro quote. Tuttavia non bisogna farsi illusioni, la divisione giudiziale ha tempi molto lunghi ed è estremamente costosa: tra avvocati, perizie e consulenti tecnici, le spese si moltiplicano e il ricavato della casa diventa sempre più lontano e sempre più esiguo. Infatti molto spesso pur di uscire da quella situazione di stallo si vende a prezzo più basso di quello di mercato.
Bisogna sempre ricordarsi che la successione ereditaria non è uno scherzo e che la comproprietà di un bene, specialmente se si tratta di un bene problematico come una casa, è una fonte continua di tensione. Nessun genitore vorrebbe mai vedere i figli in una situazione come quella descritta in Eredità di Vigdis Hjorth.
Il genitore lungimirante lascia in eredità ai figli oltre a beni materiali, un clima di armonia e di accordo e se deve lasciare una casa in successione è bene che valuti concretamente l’opzione di vendere quando è in vita e di lasciare ai figli semplicemente quote eque del ricavato.