A settembre sulle pensioni arrivano soldi e aumenti a vario titolo ma non mancano le incombenze ed è importante non sbagliare.
Nel mese di settembre le pensioni sono al centro di dibattiti e polemiche perché tante novità legate a questo strumento non vanno sottovalutate ma anche perché sembrano sfumare (in parte) le speranze di pensioni notevolmente più alte nel 2026. Chi sperava che con quest’Esecutivo le pensioni sarebbero aumentate è rimasto deluso. Il Governo ha scarso margine di manovra a causa dell’elevato debito pubblico ma questo mese di settembre effettivamente è un mese clou per i pensionati.

Innanzitutto parte il Bonus Giorgetti: l’incentivo per chi potrebbe andare in pensione ma sceglie di continuare a lavorare (e di non sfiancare le casse dell’INPS). Si tratta di un incentivo che parte proprio dal primo settembre 2025 ma solo per i lavoratori del settore privato. Chi lavora nel pubblico impiego dovrà attendere novembre.
Soldi extra e scadenze: cosa devi sapere
Chi ha già presentato la domanda vedrà un aumento in busta paga a partire da questo mese di settembre. Ma per i pensionati le scadenze questo mese non mancano così come le novità. Innanzitutto ci sono i rimborsi fiscali connessi al modello 730. Ci saranno inoltre anche le rivalutazioni degli assegni, ma anche le trattenute per il recupero di bonus erogati nel 2022.

Inoltre c’è anche la scadenza del 19 settembre per quanto riguarda il modello RED. Siamo certi che chi sta leggendo questo articolo abbia già presentato questo modello, in caso contrario dovete proprio affrettarvi perché le conseguenze sono pesanti.
Riassumendo, questo mese ci saranno recuperi, bonus ma anche rimborsi fiscali e ci saranno anche rivalutazioni, dunque è molto importante confrontare la cifra che si riceve dall’INPS con un calcolo o una proiezione fatta dal CAF. Da quando sono stati introdotti con la legge 413 del 1991, i CAF costituiscono un ausilio da non sottovalutare.
Cosa verificare
Qualsiasi cifra che non dovesse tornare va tempestivamente contestata per non dover aspettare troppo. Ad ogni modo un motivo di gioia per gli anziani c’è. Infatti a quanto pare l’aumento delle pensioni nel 2026 sarà decisamente più cospicuo di quello che si è avuto nel 2025. Infatti a partire dal gennaio dell’anno prossimo mediamente ogni pensionato dovrebbe percepire ben €300 in più su base annua.
Da un lato è sicuramente una notizia positiva ma dall’altro gli esperti sottolineano come anche €300 in più sulla pensione non vadano a colmare il disallineamento col potere di acquisto che si è registrato a partire dalla guerra in Ucraina.
Intanto non mancano pensionati che cambiando CAF e procedendo ad un ricalcolo dei contributi, scoprono di avere diritto ad un trattamento differente: la normativa è cambiata troppe volte e dunque queste situazioni, purtroppo, non devono sorprendere.