E’ soprattutto tra i giovani che le subscription box retrò si stanno diffondendo.
Chi ama ricevere periodicamente scatole in abbonamento non vede l’ora di scartare il suo misterioso oggetto o capo di vestiario vintage. Ciò che rende unica questa pratica è che questi oggetti sono profilati in base ai propri gusti; si tratta di un’esperienza di acquisto personalizzata che sfrutta una rigida cadenza temporale e che ci riporta a un passato che vogliamo ricordare o che abbiamo idealizzato pur non avendolo mai vissuto.

Dal punto di vista sociologico, questo interesse per il vintage non va derubricato a modo per esibire una nuova forma di lusso, ma riflette un desiderio di nobilitare il consumo, che ormai sembra l’unica attività possibile nella nostra società, attraverso una ricerca.
Scelte che vorrebbero creare un’identità
Dunque un fenomeno veramente consumistico viene trasformato, o almeno questa sarebbe la volontà del consumatore, in una ricerca di autenticità e in un percorso personale. Parliamo di giovani collezionisti che ostentano una fuga dal digitale, ma poi scoprono questi percorsi vintage proprio attraverso internet.

Dunque non si tratta tanto di ostentare agio, benessere e ricchezza, ma di ostentare un’attenzione e una cura che passano per un passato più immaginario che reale e che ricevono una sorta di suggello di autenticità proprio da questi oggetti dalle provenienze più disparate.
Il “nuovo a tutti i costi” celebrato da aziende come Apple, che propongono sempre nuove versioni del medesimo prodotto, viene sostituito da un preteso recupero di ciò che è passato e apparentemente demodé.
Alla ricerca dell’unicità e della non riproducibilità
C’è chi legge questo come una forma di resistenza simbolica e dunque una lotta per affermare un’identità originale in un mondo fatto di multipli massificati. Dunque il fenomeno delle subscription box retrò ed il culto del vintage ci raccontano i fantasmi e i simboli del nostro presente, che si aggrappa a ricordi posticci per schivare l’orrore, ma anche la noia, della massificazione.
Ma può un oggetto essere investito di tutti questi significati simbolici? Non è un modo di far uscire l’idolatria per le cose dalla porta e farla rientrare dalla finestra?
Ma scopriamo i preferiti dagli appassionati: Comma Vintage (USA/Europa): con $100 a trimestre si ricevono capi maschili davvero curati. Unique Vintage Dress of the Month Club: nasce in USA ma spedisce ovunque. Vintage anni ’40-’60, spedizione mensile e ognuna costa 50 dollari. GGRetroBox e Retro Game Treasure sono la mecca di chi ama i giochi del passato.