Uzbekistan: un viaggio lontano dal banale ma anche da abitudini che ci stanno nuocendo.
Sulle rotte della via della seta e alla scoperta di tesori indimenticabili, un viaggio in Uzbekistan è un’esperienza che non si può dimenticare. Immergersi nell’atmosfera senza tempo di una terra che è stata da sempre un crocevia di culture preziose e che ha ospitato percorsi che hanno unito diversi millenni e le diverse culture attraverso il commercio e la cultura.
Samarcanda, Bukhara, Khiva sono autentici gioielli che ammalano prima con l’architettura imponente delle madrase, dei mausolei e dei mosaici azzurri e poi stordiscono con i bazar affollati nei quali ancora riecheggiano le parole di Marco Polo e le imprese dei più grandi imperi.
Il viaggio in questa terra è un viaggio per palati fini e dunque non devono sorprendere gli hotel boutique in grado di soddisfare l’utenza esigente, fondendo tradizione e lusso moderno, che permettono di immergersi nella storia ma senza rinunciare ad alcuna comodità.
I tour operator di qualità dialogano con un cliente maturo ed evitano in ogni modo la banalità di una vacanza “usa e getta”. Quando si parte per un viaggio è facile ritornare con la sensazione di aver visitato una sorta di Disneyland per adulti, ma un viaggio in questa terra, se ben organizzato, permette di ritrovare il fascino della storia unito a servizi che sanno guardare a un viaggiatore ormai smaliziato.
Ma qual è il senso del viaggio al giorno d’oggi? Sociologi e gente comune si uniscono nello stigmatizzare il viaggio fatto unicamente per postare contenuti sui social. Non ha nessun senso visitare posti lontani soltanto per ostentare ad amici, parenti e perfetti sconosciuti una vita che si vorrebbe di lustrini e paillettes.
Ma al giorno d’oggi, come acutamente sottolineato da taluni, è difficile che qualche esperienza riesca a essere percepita come fatta solo per sé. In una prospettiva del genere, viaggiare appare ancora più importante. Si tratta di testimoniare a se stessi che la propria vita e la propria esperienza hanno un valore in sé e per sé e non sono soltanto uno strumento di confronto con gli altri.
Ecco perché, al giorno d’oggi, fare un viaggio senza strillare ai quattro venti che lo si è fatto è proprio una via privilegiata per compiere quello che un viaggio è ed è sempre stato: un’occasione di crescita personale e spirituale.
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