Addossarci la colpa per qualcosa commesso da una persona cara: leggiamo le conseguenze di un gesto d’amore

È del tutto naturale che un padre o una madre vogliano salvare il figlio dalla galera.

In generale, quando sappiamo che una persona che amiamo rischia sul fronte del penale, ci viene spontaneo il volerci addossare la colpa pur di evitargli sofferenze psicologiche e un’onta che lo accompagnerebbe per il resto della vita. Inoltre, non dimentichiamo che subire condanne penali porta anche alcune preclusioni sul piano della vita lavorativa, e dunque questo istinto è assolutamente umanissimo.

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Addossarci la colpa per qualcosa commesso da una persona cara: leggiamo le conseguenze di un gesto d’amore-Innovazioneconomia.it

Tuttavia, la legge non accetta un comportamento di questo genere. Cerchiamo di fare chiarezza. Le ragioni del cuore e quelle del diritto non vanno d’accordo. Se un figlio ha commesso un delitto e il padre vuole addossarsi la colpa, questo è umanamente comprensibile, ma per la legge è a sua volta un altro reato.

Una scelta drammatica con conseguenze pesanti

Si tratta del reato di autocalunnia, se ne parla poco ma si tratta di un reato grave. Se ci si autoaccusa di un reato che non si è commesso si viola l’articolo 369 del codice penale e si rischiano da 1 a 3 anni di reclusione.

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Una scelta drammatica con conseguenze pesanti-Innovazioneconomia.it

Benché umanamente possiamo comprendere uno slancio del genere, dobbiamo metterci nei panni della macchina giudiziaria. Infatti, chi commette autocalunnia svia il percorso della giustizia e fa anche perdere tempo ai tribunali.

Tuttavia, la legge non è totalmente cieca alle ragioni del cuore. Infatti, non si è punibili se l’autocalunnia è commessa nell’interesse del coniuge, dei genitori, dei figli, dei fratelli, degli zii… insomma, di un parente stretto, e si fa per salvarli da un danno grave e inevitabile alla libertà o all’onore.

Quando la legge chiude un occhio

Dunque, non si è punibili per l’autocalunnia se il soggetto salvato è realmente un parente stretto o anche un convivente, e non basta che sia un amico. La ratio di ciò è assolutamente chiara: infatti, un criminale potrebbe costringere un suo scagnozzo ad autoaccusarsi, ma questo non è consentito dalla legge. Inoltre, il pericolo per chi vogliamo salvare deve essere grave e inevitabile, e non ci devono essere strade lecite per scongiurarlo.

Il reato di autocalunnia non va confuso con il reato di calunnia. Infatti, la calunnia si ha quando si accusa falsamente una persona innocente allo scopo di danneggiarla, e quindi si tratta di qualcosa di totalmente diverso.

Dunque, se vogliamo commettere il nobile gesto di salvare una persona amata da un grave pregiudizio, dobbiamo renderci conto che non possiamo farlo trasgredendo alla legge. In casi del genere, ovviamente, è d’obbligo ragionare con freddezza e dietro consiglio di un avvocato di fiducia.

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