Arriva il reato di stalking condominiale: chi può denunciarti e come difendersi se lo fanno a te

Vivere in condominio non è mai stato facile, ma oggi è molto più insidioso a causa del cosiddetto stalking condominiale, un reato nel quale è veramente troppo facile finire.

Lo stalking condominiale è un vero e proprio reato e lo abbiamo quando un vicino di casa pone in essere comportamenti intimidatori, vessatori o anche solo molesti nei confronti di un altro vicino. Perché ci sia lo stalking, questo deve avvenire in modo reiterato e dunque non si deve trattare di un solo episodio spiacevole, ma deve essere qualcosa di abbastanza regolare, protratto nel tempo, da minare la serenità della vittima.

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Arriva il reato di stalking condominiale: chi può denunciarti e come difendersi se lo fanno a te-Innovazioneconomia.it

Quando siamo in ansia duratura a causa di un timore fondato che ci proviene da un vicino, ecco che questo abbassa la qualità della nostra vita. Se diciamo a nostra moglie di evitare di uscire in orari in cui nel portone potrebbe incontrare un vicino attaccabrighe, oppure che ha delle pretese assurde su di noi, ecco che evidentemente qualcosa non va.

È l’articolo 612 bis del Codice Penale a inquadrare questo genere di situazioni e a punire, come è opportuno che sia, condizioni di minaccia reiterata o di ansia protratta nel tempo.

Quando si commette questo reato

A essere messa in pericolo è la serenità della vita psicologica della vittima e della sua famiglia. Ma è bene essere chiari: le liti in condominio, purtroppo, capitano spesso, ma lo stalking è qualcosa di diverso perché ha una finalità persecutoria e il suo scopo fondamentale è quello di un turbamento concreto nella persona offesa.

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Quando si commette questo reato-Innovazioneconomia.it

Ormai c’è una notevole giurisprudenza su questo reato, anche se continuiamo a considerarlo un reato piuttosto “moderno”. La giurisprudenza, ormai consolidata, ha stabilito che bastano anche soltanto due episodi di molestie, magari avvenuti con un notevole intervallo di tempo, perché vi sia lo stalking. La giurisprudenza, giustamente, valuta questa situazione non misurandola con i freddi numeri ma guardando l’aspetto psicologico della vittima.

Se una volta, quando ho incontrato nel portone il condomino X, questo mi ha aggredito verbalmente e mi ha spaventato, e poi mesi dopo è accaduto di nuovo, ecco che nella mia mente naturalmente si formerà l’idea che ogni volta che lo incontrerò potenzialmente subirò la stessa sorte e questo chiaramente mi crea un forte stato di ansia. Dunque va valutato l’effetto psicologico che questi atti producono nella vittima o anche nei suoi familiari.

Volendo sistematizzare le conclusioni della giurisprudenza, abbiamo stalking condominiale quando si ripetono almeno due volte comportamenti molesti o minacciosi, quando nella vittima vi è uno stato di ansia grave che dura nel tempo, oppure quando vi è un timore che si può considerare fondato per sé o per i propri cari, oppure ancora quando la vittima o i suoi familiari sono obbligati o fortemente incentivati a modificare le proprie abitudini di vita.

fogli e martello giudice
Cosa succede arrivati in tribunale-Innovazioneconomia.it

Come sempre accade in questi casi, il problema più grande è fornire le prove. Chi mette in campo comportamenti da stalker fa leva proprio sul fatto che per la vittima sarà difficile dimostrarli.

Dunque, da un lato dobbiamo stare molto attenti ad evitare comportamenti che possano essere interpretati così da una potenziale vittima e attenerci a un contegno di maggiore rispetto del prossimo. Dall’altra parte, se subiamo questo genere di comportamenti, è molto importante procurarsi le prove e poi difendersi per vie legali.

La cosa più sbagliata sarebbe cercare di farsi giustizia da soli, perché finiremmo paradossalmente per cadere vittime del medesimo articolo del Codice Penale e per essere noi potenzialmente accusabili di stalking.

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