Dai conti in banca alle crypto: la tua sicurezza passa dalla crittografia post quantistica

La crittografia post-quantistica diventerà nei prossimi mesi e anni un argomento estremamente caldo.

Pensate alle password che difendono i vostri conti bancari o i vostri account social, pensate all’immenso valore rappresentato dalle criptovalute e pensate ai codici di accesso di testate nucleari. Questa non è che la punta di un iceberg di tutto quel vasto mondo tenuto in ordine soltanto dal fatto che le password sono tendenzialmente difficili o quasi impossibili da violare. Ma immaginate adesso computer così incredibilmente potenti da poterle violare tranquillamente.

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Ovviamente sarebbe il caos, ma il problema è che questo caos avverrà assai presto, probabilmente grazie all’avvento del quantum computing. I computer quantistici non sono semplicemente molto più potenti di quelli attuali, ma sono di un livello di potenza assolutamente incomparabile.

Un nuovo mondo con nuove sfide

Dunque, dobbiamo temere che di colpo le password diventino tutte vulnerabili? Realtà pubbliche e private stanno accelerando su tecnologie e standard che siano resistenti all’attacco dei computer quantistici. Ovviamente è il banking privato a spingere maggiormente su questa adozione, ma è anche il mondo delle criptovalute a sapere bene che se non si difende dagli hacker dotati di computer quantistici, il valore delle divise virtuali scende a zero molto facilmente.

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Un nuovo mondo con nuove sfide-innovazioneconomia.it

Dunque volendo essere particolarmente chiari, la crittografia post quantistica è come un lucchetto talmente forte da non poter essere scassinato nemmeno dai computer del futuro. Ma teniamo presente che i computer quantistici ormai escono dalla sfera della fantascienza e stanno cominciando ad entrare in quella delle applicazioni pratiche. Infatti attualmente gli esperti li ritengono abbastanza prossimi nelle loro primissime applicazioni.

Le tecnologie che garantiscono la sicurezza

Qualsiasi codice può essere craccato in pochi secondi da questi computer. Proprio per ovviare questo enorme problema la PQC utilizza letteralmente nuovi tipi di matematica come ad esempio i reticoli oppure i codici di correzione degli errori. Si tratta di qualcosa di così complesso (anche concettualmente) che i computer quantistici non sanno risolverli.

Dunque questi codici non sono semplicemente molto più lunghi poiché i computer quantistici riuscirebbero a craccare codici anche spaventosamente lunghi, ma si basano proprio su concetti letteralmente diversi. La crittografia post quantistica dunque comincia a essere utilizzata nel banking privato nell’arte digitale quindi nei cosiddetti NFT e in vari tipi di piattaforme online.

Se parliamo di criptovalute bisogna cercare quelle che usano algoritmi post quantistici come il QRL (Quantum Resistant Ledger) o Nervos Network (CKB). Tra le crypto che si segnalano per la loro affidabilità da questo punto di vista c’è QRL (Quantum Resistant Ledger): il suo punto di forza sono le firme sicure (XMSS).

“La sicurezza di un algoritmo di crittografia non deve basarsi sulla segretezza dell’algoritmo stesso, ma solo sulla segretezza della chiave.”

Principio di Kerckhoffs (formulato da Auguste Kerckhoffs nel XIX secolo)

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