Doppio risarcimento al lavoratore: importante capire come avere tutto, la novità vale cifre notevoli

Un’interessante sentenza della Corte di Cassazione del 5 febbraio 2024 chiarisce in modo assai utile l’annosa questione della compensabilità tra l’indennità sostitutiva del preavviso e l’indennità risarcitoria che scatta quando il licenziamento è illegittimo.

Il caso che è finito davanti alla Corte di Cassazione vedeva un licenziamento per giustificato motivo oggettivo che però è stato dichiarato illegittimo; il dipendente ha preferito avere l’indennità sostitutiva della reintegra invece di rientrare in azienda.

persone attorno ad un tavolo
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La Corte è intervenuta sulla questione piuttosto intricata stabilendo ciò che segue: l’indennità sostitutiva del preavviso, cioè quella corrisposta dal datore di lavoro per mancata osservanza del periodo di preavviso, non si può compensare con l’indennità risarcitoria per un recesso illegittimo.

Si tratta di due indennità che vanno effettivamente a vantaggio del lavoratore, ma che hanno due nature fondamentalmente diverse. Da ciò deriva che il datore di lavoro deve erogare queste due indennità senza detrazioni reciproche e non ha importanza quale scelta faccia il lavoratore.

Una questione complessa che bisogna capire

Inoltre, se il giudice dispone una reintegra nel posto di lavoro, l’indennità sostitutiva del preavviso non è dovuta perché non c’è stata una vera e propria interruzione della continuità lavorativa e questa regola prescinde completamente dalle dimensioni dell’azienda. Per quanto concerne invece i licenziamenti illegittimi che non rientrano nei casi di reintegra obbligatoria, avremo un’indennità risarcitoria forfettaria che oscilla da 4 a 24 mesi di retribuzione.

tribunale pc martelletto
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Sarà quantificata in base all’anzianità, ma anche all’ultima retribuzione, al numero dei dipendenti e la gravità della condotta posta in campo dal datore di lavoro avranno il loro peso. Ma alcune novità connesse a questi argomenti sono da non sottovalutare e hanno un riflesso diretto sulla vita del lavoratore.

Novità rilevanti che cambiano la vita del lavoratore

È rilevante rammentare come nell’ordinanza numero 6782 del 2024 la Corte abbia sancito il principio per il quale al lavoratore che dà le dimissioni non spetta l’indennità sostitutiva del preavviso nel caso in cui la rinuncia al preavviso venga esercitata dalla parte non recedente. Questa ordinanza è di notevole importanza perché fa chiarezza sul fatto che il preavviso abbia una natura obbligatoria, ma non reale.

Si tratta di una sottigliezza che però, in molti casi, ha ricadute pratiche e pesanti. Inoltre, c’è l’ordinanza numero 29335 del 2023. In questo caso, ad essere affrontata dalla Corte è stata la questione del risarcimento del danno ulteriore in caso di licenziamento illegittimo.

Dunque, si parla anche dei danni patrimoniali e non patrimoniali, come può essere l’immagine professionale. In questa occasione è stata rinforzata la tesi di un risarcimento che va oltre una logica puramente risarcitoria e specialmente nel caso di atteggiamenti particolarmente lesivi.

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