Detrazioni: rischi di perderle tra diciture da far apporre e nuovi documenti da conservare “Nessuno ci ha avvisati”

Le detrazioni fiscali ultimamente sono diventate più complesse e bisogna fare attenzione alla questione dei documenti da conservare, ma non solo.

Le detrazioni fiscali sono uno dei pochi veri baluardi dello Stato sociale in Italia, anche se le cifre erogate sono realmente basse. Tuttavia, i casi di chi si approfitta di questo strumento, così come i casi clamorosi di chi si è approfittato del bonus casa, hanno reso l’amministrazione fiscale estremamente sospettosa.

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Detrazioni: rischi di perderle tra diciture da far apporre e nuovi documenti da conservare “Nessuno ci ha avvisati”-Credit ANSA-Innovazioneconomia.it

Tanto per cominciare, a partire dal 2020 per avere diritto alle detrazioni Irpef non basta più conservare il documento di spesa, ma occorrono anche i metodi tracciabili.

L’amministrazione fiscale, dunque, non si fida più del semplice documento prodotto dal cittadino, ma vuole avere una controprova nella tracciabilità dei pagamenti. È noto che lo Stato punta a una tracciabilità totale di tutti i soldi che si spostano tra imprese, cittadini e pubbliche amministrazioni per poter stroncare in modo definitivo l’evasione fiscale. Ma, come vedremo, questo punto è piuttosto controverso.

Come essere in regola senza troppi sforzi

Dunque, per avere la detrazione IRPEF al 19% c’è bisogno del metodo di pagamento tracciabile ed è a discrezione del cittadino se utilizzare bonifici, carte di credito o applicazioni come PayPal, PagoPA o qualsiasi altra. Dunque, le vie sono innumerevoli, ma anche le spese interessate sono davvero tante. Innanzitutto vengono l’istruzione e le attività sportive dei figli, ma anche le spese funebri, quelle veterinarie, l’intermediazione immobiliare, eccetera.

donna che paga con il bancomat
Come essere in regola senza troppi sforzi-Innovazioneconomia.it

Un caso un po’ particolare è quello legato alla salute, ambito come sempre particolarmente delicato. Infatti, per quanto riguarda i dispositivi medici, i medicinali e le prestazioni sanitarie pubbliche o accreditate, in questo caso si può ancora pagare in contanti senza timore di perdere la detrazione. Gli esperti sottolineano che la prova più sicura del pagamento è la notazione sull’atto fiscale ed è da preferirsi una dicitura del tipo “pagamento tracciato” oppure una equivalente.

Se per caso questa annotazione dovesse mancare, bisogna comunque conservare la ricevuta digitale, le email di conferma oppure un estratto conto dettagliato del beneficiario con importo e data.

Criptovalute e paradossi italiani

Una questione controversa è quella dei pagamenti in criptovalute. Se da un lato molti sostengono che uno Stato che non accetti ancora i pagamenti in criptovalute sia arretrato, le istituzioni finanziarie e soprattutto le banche centrali continuano a mettere in guardia da uno strumento che potrebbe rivelarsi una bolla senza precedenti con effetti sistemici immensi.

Ma in particolare su questa questione l’Agenzia delle entrate non si è ancora espressa, quindi è sicuramente una misura di buon senso quella di evitare Bitcoin e simili per le spese detraibili.

Ma quello che numerosi esperti fanno notare è come tutta questa attenzione alla tracciabilità sia un grande fastidio per i cittadini ma non scoraggi minimamente i grandi evasori che usano triangolazioni internazionali e paradisi sfruttati ad arte da consulenti a 5 stelle per pagare poco o nulla di tasse.

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