Le vacanze dei super ricchi hanno dei costi davvero sconvolgenti e incompatibili col budget delle persone comuni, anche benestanti.
Ma come funzionano e cosa le rende così speciali? Gli addetti ai lavori sono chiamati a un notevole riserbo, ma vediamo i dati trapelati. Innanzitutto, i servizi sono personalizzati e assolutamente esclusivi. I viaggi di lusso, infatti, non seguono pacchetti standard, ma sono progettati da personale apposito esattamente sui desideri specifici del cliente.
In questo tipo di turismo c’è un’assistenza dedicata e continua: i contrattempi non possono esistere e il cliente deve pensare soltanto a divertirsi. Teniamo presente anche che in questo tipo di vacanze le esperienze sono uniche, come voli in jet privato, crociere su yacht di lusso e soggiorni in ville quasi inaccessibili e con viste mozzafiato, spesso uniche nel loro genere.
I trasporti sono una voce di spesa pesante, perché questo tipo di turismo si muove su jet privati che possono costare 20.000 euro a tratta o a volte anche di più. Per raggiungere la destinazione che ci si è prefissati dopo il volo su jet privato, si utilizzano elicotteri, auto di lusso con autista, ecc. Anche quando si alloggia in un “semplice” hotel, questo sarà rigorosamente un 5 stelle o oltre, e molto probabilmente sarà un boutique hotel iconico. Location esclusive e servizi con un’interminabile serie di extra vanno ad appesantire il conto.
Molto spesso poi questi viaggi si concentrano attorno a eventi come il Gran Premio di Monaco, ma ovviamente non li si vive in mezzo alla calca, bensì da terrazze private allietate dai pasti di chef stellati.
Se si visita un museo, sarà rigorosamente dopo l’orario di chiusura e queste cose hanno costi elevatissimi. Se si vorrà vedere un concerto, lo si vedrà in situazioni assolutamente particolari e lontanissime dalla ressa, e l’incontro con il VIP sarà d’obbligo.
Ma tutto questo chiaramente fa lievitare ancora di più i costi. Ogni materiale coinvolto sarà di altissimo livello, dal cibo alle bevande agli oggetti di design. Inoltre, non vanno sottovalutati i costi operativi. Mantenere yacht e resort di lusso richiede costi altissimi che vanno erogati anche quando non sono utilizzati.
C’è anche banalmente una questione di domanda e offerta: la clientela particolarmente ricca non mercanteggia ed è disposta a pagare cifre davvero consistenti per esclusività e privacy, e l’offerta di servizi adeguati a un’utenza del genere è limitatissima.
Ma tutto ciò si può considerare etico? La risposta è complessa ma in un mondo con disparità economiche sempre più intollerabili non mancano i facoltosi che rinunciano a questo faraonico stile di vita per provare il piacere ben più profondo di aiutare il prossimo. In un mondo radicalmente interconnesso come il nostro, infatti, è sempre più assurdo ed intollerabile ignorare la sofferenza altrui.
Questo concetto è stato reso potente ed autorevole da filosofi come Peter Singer (al giorno d’oggi è irrilevante la distanza dal dolore) o Thomas Pogge (chi vie nei paesi ricchi, prospera grazie ad un sistema che spesso causa la miseria di quelli poveri e dunque deve farsene carico).
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