La telenovela andata in onda nell’ultimo anno sulle detrazioni fiscali ed è pericolosa perché la confusione rischia di farle perdere a tanti.
Facciamo un breve riassunto delle puntate precedenti, come si conviene a ogni telenovela. La riforma introdotta dalla Legge di bilancio del 2025 aveva tagliato le detrazioni. Era infatti intervenuta una limitazione ai soli coniugi e figli dai 21 ai 30 anni e agli ascendenti conviventi, cioè genitori ed eventuali nonni.
Questo taglio era stato pesante perché aveva escluso fratelli, nipoti, suoceri e chiunque altro fosse convivente e fiscalmente a carico e le perdite per le famiglie sarebbero state pesanti. Critiche e chiarimenti si sono susseguiti creando più confusione che altro e l’Agenzia delle Entrate, con la circolare numero 4 del 2025, aveva cercato di fare ordine.
Poi è arrivato il Decreto Correttivo del Governo che ha ripristinato la possibilità di detrarre le spese sostenute anche per altri familiari, sempre che siano fiscalmente a carico e con limitazioni comunque per quanto riguarda il reddito.
Oggi come oggi, questa non è una cosa da poco perché tanti nuclei familiari sono costretti ad accogliere parenti di vario genere che non ce la fanno a pagare un affitto da soli o che hanno magari problemi di salute e quindi tagliare proprio su questo fronte sarebbe stato tremendo. Questo stato di cose impone cinque considerazioni da non sottovalutare.
Innanzitutto, si plaude il decreto correttivo che comunque evita danni a fratelli, nipoti, suoceri, eccetera. La seconda questione è che le famiglie dovranno conservare rigorosamente tutta la documentazione per le spese di istruzione, assistenza, salute, eccetera. La soglia reddituale doppia, a 2.840,51 o 4.000€, rimane comunque un discrimine che potrebbe far saltare la detrazione per tanti.
Ma particolare rilievo ha l’inseguire l’evoluzione della normativa perché altre sorprese potrebbero sempre arrivare. Proprio per questo è ancora più importante rivolgersi a un CAF di fiducia, poiché perdere i già esigui aiuti sociali sarebbe davvero un peccato.
Tutta questa storia ci ricorda come l’instabilità normativa non è uno scherzo ma ha un riflesso sociale importante. Se una famiglia non può contare su una situazione stabile eviterà proprio di intraprendere determinati progetti di vita. Ed è questo quello che molte compagini politiche sembrano capire quando parlano di bonus per i bambini.
Promettere oggi sapendo che “poi te lo rimangerai domani” crea soltanto ansia. La seconda questione è quella della analfabetismo fiscale diffuso conseguenza di norme troppo complesse. E in ultimo abbiamo la cosiddetta feticizzazione della documentazione che è tipica di un sistema iperburocratico e contorto dove non basta avere diritto una detrazione ma bisogna legarsi in modo quasi ossessivo a questi angoscianti documenti senza i quali si perde tutto.
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