Regime forfettario: è uscito il nuovo limite ed è facile essere fuori

Regime forfettario: adesso il limite di 85.000 va verificato in un nuovo modo ed è importante mettersi in regola.

C’è un importante precisazione per quanto concerne il regime forfettario. Questo regime dovrebbe consentire un accesso più facile alla partita IVA per i soggetti che guadagnano meno ma si sta rivelando sempre più contorto. In definitiva sappiamo bene che molto spesso aderisce al regime forfettario la finta partita IVA che in realtà è un lavoratore dipendente senza nessun diritto.

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Regime forfettario: è uscito il nuovo limite ed è facile essere fuori-credit ANSA-innovazioneconomia.it

Da ciò si può capire meglio il disvalore che sindacati ed esperti riconoscono a questo strumento. Per il regime forfettario il limite di 85 mila euro deve essere verificato avendo riguardo le somme incassate nell’anno e non alle sole fatture emesse per competenza e le due cose non sono lo stesso concetto. Questo è stato comunicato a speciale telefisco del 18 settembre.

Il giusto computo

Il regime forfettario al di là dei limiti delle critiche è sempre più diffuso ed una delle domande che si ripresentano più spesso riguarda il criterio da utilizzare nel computo dei compensi per riuscire a star dentro al limite degli 85.000 euro. Le cose si fanno più complesse per le cifre che arrivano a cavallo dell’anno.

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Con la circolare numero 10/E del 4 aprile 2016 l’Agenzia delle Entrate è intervenuta in materia andando a rimarcare il concetto per il quale la verifica del superamento del limite deve essere fatta come segue: se si utilizza la contabilità ordinaria si deve applicare il criterio di competenza mentre invece che il regime fiscale di vantaggio o anche forfettario deve applicare il criterio di cassa.

Da ciò discende che nel regime forfettario ricavi e compensi si determinano considerando le somme effettivamente incassate e tutto ciò a prescindere assolutamente dalla data in cui sono state effettuate le prestazioni o emesse le fatture.

Esempio pratico: il problema del cambio dell’anno

Facciamo un esempio pratico: se una partita IVA in un determinato anno ha superato gli 85.000 euro di compensi effettivamente incassati ma molte di queste cifre derivano da prestazioni effettuate l’anno precedente ciò la pone comunque automaticamente al di sopra della soglia.

Andare a contestare l’uscita del regime forfettario sostenendo che in realtà i lavori fossero stati compiuti e magari anche fatturati l’anno precedente non avrebbe più senso e sarebbe soltanto una perdita di tempo per il contribuente. Il regime di cassa è implacabile: tutti i soldi che sono entrati in cassa in un determinato anno vanno computati per capire se si è raggiunta la soglia oppure no.

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