Attenzione alla cessione di immobile: diventa nulla in caso di risarcimento

Un’importante sentenza della Corte dei Conti della regione Calabria: la 136 del 2025 ha dichiarato nullo un atto di cessione di immobili creando un precedente che potrebbe determinare problemi in molti casi concreti.

Tutto nasce da un contenzioso per lavori pubblici in forte ritardo. Tale ritardo ha provocato risarcimento a carico dell’assessore protagonista della vicenda. Dunque pur essendo condannato al pagamento di una somma rilevante nel 2023, l’assessore aveva trasferito ai figli il 50% della proprietà di un immobile.

notaio e persone disperate
Attenzione alla cessione di immobile: diventa nulla in caso di risarcimento-Innovazioneconomia.it

Questo soggetto si era riservato il diritto di abitazione. La Procura regionale aveva chiesto e ottenuto l’annullamento di questo atto e la motivazione era piuttosto evidente dato che aveva pregiudicato la possibilità del comune di soddisfare il credito.

Il caso concreto

La Corte nell’esaminare questo caso ha applicato l’articolo 2901 del codice civile e ha rilevato che il credito sussisteva ben prima dell’atto. Dunque l’atto di alienazione era stato posto in essere nella piena consapevolezza che avrebbe consentito di eludere il soddisfacimento del debito.

corte di cassazione
Il caso concreto-innovazioneconomia.it

Tra l’altro il valore di gestione di questo immobile era stato reso molto inferiore rispetto al reale valore di mercato. Dunque la corte ha giustamente stabilito che il trasferimento dell’immobile era da ritenersi inefficace nei confronti del Comune che era poi il creditore.

Ma ecco alcuni dati utili su questa questione. Innanzitutto è da tenere presente che la revocatoria del credito si può esperire anche quando tale credito sia sorto non solo per contratto ma anche per fatto illecito. E’ altresì importante sottolineare che il debitore e anche i terzi beneficiari fossero consapevoli del danno provocato al creditore con questa manovra.

Mini bibliografia di questo principio

Tra l’altro il prezzo del bene ceduto deve essere anche appropriato perché altrimenti è facile contestare una sottostima di natura fraudolenta. Non c’è bisogno che il patrimonio sia totalmente compromesso per l’azione revocatoria: infatti basta che sia compromessa la possibilità di soddisfare il credito.

La sentenza n. 136/2025 si basa già esplicitata in importanti pronunciamenti precedenti:

Corte di Cassazione, Sez. Unite, 11 maggio 2018, n. 11336:

(azione revocatoria esperibile anche per crediti derivanti da fatto illecito)

Corte di Cassazione, Sez. II Civile, 9 febbraio 2021, n. 3374:

(pregiudizio per il creditore sussiste anche quando viene reso più difficile il soddisfacimento del credito)

Corte dei Conti, Sez. Giurisdizionale per la Regione Siciliana, n. 108/2019:

(azione revocatoria a protezione del patrimonio pubblico)

Corte di Cassazione, Sez. II Civile, 12 luglio 2019, n. 18774:

(consapevolezza del terzo beneficiario del pregiudizio arrecato al creditore, il valore di vendita troppo basso è un indizio forte)

Gestione cookie