Ripartizione Assegno Unico tra separati: non fate l’errore che commettono tutti, i cinque trucchi dell’esperto

La separazione non è mai un momento piacevole e bisogna prendere decisioni in materia economica che poi ci condizioneranno a lungo.

Quando ci sono i figli di mezzo, tutto diventa più difficile e tra le varie cose da decidere c’è anche a chi andrà l’assegno unico. Di default, questa prestazione sociale si ripartisce al 50% tra ciascun genitore con responsabilità genitoriale.

coppia seduta lontana divano
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Dunque, si prescinde dal pagamento del mantenimento giudiziale; tuttavia, uno dei due può richiedere di avere l’intero importo e questo si può fare soltanto se si motiva con l’assenza dell’altro. Se, per esempio, l’altro genitore è straniero senza codice fiscale, il primo può chiedere che l’assegno unico sia versato interamente a sé per questioni di praticità.

Ma vediamo cinque questioni rilevanti su questa materia. In presenza di affidamento esclusivo o collocamento prevalente, c’è una deroga alla norma generale e l’assegno viene versato interamente al collocatario. Inoltre, è bene chiarire che l’assegno unico non si accumula, ma nemmeno si detrae dall’assegno di mantenimento che resta un obbligo autonomo.

I consigli utili che devi conoscere

Le parti possono sempre stabilire accordi extragiudiziali per modificare la ripartizione, ma in questo caso il lato difficile è quello psicologico, poiché è raro che ci si lasci da amici e che si collabori in modo così pacifico.

martelletto bilancia giudice
I consigli utili che devi conoscere-innovazioneconomia.it

Gli esperti consigliano di presentare sempre un accordo scritto sulla ripartizione dell’assegno unico poiché così si eviteranno contenziosi futuri che spesso fanno spendere ben più del modesto aiuto sociale. Inoltre, anche se può sembrare banale, bisogna aggiornare annualmente l’ISEE. È vero che non c’è bisogno di presentare domanda di assegno unico ogni anno, ma se l’ISEE si abbassa, è importante ottenere la cifra extra.

Inoltre, è molto importante coordinare le domande all’INPS tra i genitori per avere chiarezza su chi riceve. Infatti, se a seguito della separazione non ci si parla più e si presentano domande incongruenti tra loro, potrebbero sorgere notevoli problemi.

Come evitare faide estenuanti e costose

Ma anche se può sembrare banale il miglior trucco è quello di cercare di andare d’accordo. Se ci si fa la guerra giudizialmente i tempi diventano abnormi e le spese processuali, molto più elevate di quel che si può immaginare all’inizio.

Basta che uno dei due incontri un avvocato che prometta di ottenere cifre forti dall’ex e di “fargliela pagare” per innescare procedimenti che somigliano più a faide che a ricerche civili di un componimento rispettoso dei diritti di tutti.

Come i legali esperti ricordano sempre l’elemento psicologico è quello che fa la differenza tra una separazione che funziona ed una che ha un impatto economico ed esistenziale pesante.

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